Virginia: preparazione olistica al parto

 

Virginia ha seguito il corso preparto presso il nostro centro ostetrico, ma continua a non sentirsi tranquilla. Questa è la sua prima gravidanza e ha ancora dubbi sulle sue capacità di riuscire ad affrontare il parto. Ha paura di non farcela e che le sue preoccupazioni prendano il sopravvento, facendole dimenticare tutto ciò che ha appreso. Mi contatta chiedendomi un supporto ulteriore per trovare un equilibrio e un’armonia mentale in grado di contrastare questi suoi timori che ribollono in superficie.

Cosa abbiamo fatto insieme

Siccome è già alla 36° settimana, decidiamo di vederci una volta nelle prime due settimane, per poi incontrarci altre due volte tra la 39° e la 41° settimana.

Al primo incontro mi racconta la sua storia e come sua mamma l’abbia terrorizzata raccontandole orribili episodi sul parto e sulle difficoltà di far crescere i bambini. Virginia è cresciuta con queste parole negative, che l’hanno traumatizzata e segnata, convincendola che la gravidanza sia il primo sacrificio di un’intera vita dedicata poi al sopportare i propri figli.
La sua visione del parto è stata contaminata da ciò che ha sentito dire e mi confida di aver avuto bisogno di molto tempo prima di decidersi ad affrontare una gravidanza.
Ora, che è in dolce attesa, le sue paure non si sono affievolite. Pensa che il parto porti sempre complicazioni e questo le ha messo una grandissima ansia, che le ha impedito di creare un legame profondo con la sua bambina.
Anche il corpo ne ha risentito. Soffre di insonnia, dolori intensi al pube e al bacino, stanchezza e tutto questo ha influito sulla sua percezione pessimista della gravidanza e del parto.

Come prima cosa, decidiamo di affrontare i suoi dolori fisici e svolgiamo dei trattamenti per ridurre queste sensazioni. Le affido degli esercizi da svolgere a casa per migliorare la situazione del bacino e per coltivare il suo benessere anche in vista del parto.

Quando ci incontriamo per la seconda volta, Virginia mi conferma di essere riuscita a dormire subito dopo il nostro primo colloquio e di aver percepito meno male al bacino. Tuttavia, sente ancora una grande difficoltà nel mantenere questo benessere e teme che i dolori possano intensificarsi nuovamente.
La fiducia in se stessa è flebile, ma c’è ed è consapevole di aver bisogno di nutrirla di più per mantenere la serenità che tanto desidera.
Sulla base delle sue osservazioni, lavoriamo anche sulla emozioni e su come si muovono nel suo corpo. Vediamo cosa significano, di cosa necessitano e come affrontarle con calma.
Lavorando insieme, Virginia si rende conto di avere dentro di sé una grande risorsa già a sua disposizione: il respiro.
In passato ha sperimentato che attraverso una gestione attiva del respiro, può gestire meglio se stessa durante le difficoltà che incontra nella sua quotidianità.

Al nostro terzo incontro, le ansie legate al parto si sono attutite, ma i problemi con il sonno sono ritornati.
Scegliamo un trattamento con gli oli essenziali per favorire il rilassamento.
Usiamo ciò che ha appreso sul respiro per favorire l’addormentamento e, durante il trattamento, Virginia riesce ad addormentarsi e a rilassarsi. Quando si risveglia, quel senso di serenità è ancora in lei.

Al quarto appuntamento i dolori alla schiena e al bacino sono molto contenuti.
Il sonno sta migliorando. È insorto un po’ di reflusso e ha difficoltà digestive a causa della pancia che cresce e mi informa che tutto è iniziato da quando è passata la data presunta del parto. Non si sente pronta ad incontrare la sua bambina, la vuole tenere ancora un po’ con sé e teme di non poter dare a sua figlia ciò di cui ha bisogno, una volta che sarà tra le sue braccia.
Facciamo un lungo lavoro di accettazione di questo bisogno e vediamo come il parto sia un’esperienza profonda che lega ancora di più madre e figlia.
Utilizziamo Psych-K© per trasformare alcune credenze che la vincolano a non sentirsi libera di essere se stessa in questa situazione di attesa.

Al nostro quinto incontro Virginia arriva tranquilla. La paura del parto c’è ancora, ma è molto affievolita. Fisicamente si sente meglio, in ospedale le hanno detto che il suo corpo si sta preparando al parto e lei si sente finalmente fiduciosa.
Mi chiede se possiamo affrontare il tema del dolore. Ascolto i suoi dubbi e parliamo delle risorse che può mettere in atto per vivere al meglio l’esperienza del parto.
Attraverso il coaching risveglia la consapevolezza che ha di se stessa e non vede l’ora di incontrare sua figlia.

Arriva al nostro sesto incontro quando è alla 40° settimana e 5 giorni. Mi racconta che durante la notte si è spaventata perché ha avuto diverse contrazioni e questo ha fatto riaffiorare le sue vecchie paure. Ammette di essersi sentita sola, senza via d’uscita e in balia della situazione.
Torniamo a lavorare con Psych-K© e svolgiamo un breve trattamento per riconnetterla con il suo respiro. Prima di tornare a casa, le preparo una miscela con i Fiori di Bach per sostenerla nelle nuove contrazioni, che arriveranno quando lei e la sua bimba saranno pronte.

Dopo due giorni dal nostro ultimo appuntamento, ricevo una foto di Anita: la figlia di Virginia.
È nata da un parto naturale velocissimo e dopo un solo giorno di contrazioni prodromiche, che hanno permesso a Virginia di prepararsi con calma per questo passaggio. Virginia e Anita stanno bene e sono felici di come si è svolto il loro primo incontro.

Virginia è una donna molto forte, che mi ha permesso di starle accanto quando le sue paure avevano la meglio su di lei.
È stato incredibile sostenerla, mentre imparava ad affrontare le sue preoccupazioni e a guidarla verso la propria centratura per ritrovare nuova armonia.
Il nostro percorso è stato dolce e, al tempo stesso, intenso perché Virginia ha tirato fuori tutto il suo coraggio per accogliere parti di sé “scomode” e rendersi conto di avere una forza in grado di superare anche le più profonde convinzioni.

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